lunedì 12 aprile 2010

Recensione n. 5 - Saltinaria

“It’s only rock’n’roll!”
Credo che nessun’altra frase potrebbe descrivere meglio questo promo dei PNR che porta il titolo di “In movimento parte I” (la seconda parte dovrebbe essere proprio un full lenght).
Canzoni che parlano di tutti i giorni, la vena biografica è sempre dietro l’angolo pronta ad alimentare il bisogno di raccontare e raccontarsi.
Le chitarre sono sempre in primo piano pronte a condurre lungo un viaggio dai momenti godibili e ben eseguiti.
I quattro suonano da tempo e il senso di coesione si avverte facilmente: le quattro canzoni sono eseguite alla perfezione, forse soltanto un tantino troppo precise e fredde in alcuni casi, ma sono dettagli ai quali si può facilmente riparare.
I PNR scavano un solco pop-rock che pesca a piene mani nella miglior tradizione rock italiana ed estera: “Non c’è posto” ricorda i primi Timoria quelli sentiti e autobiografici, “Ciò di cui ho bisogno” e “Non so che cosa accadrà” hanno quel sound più internazionale e spingono sull’acceleratore, così come la finale “Echi” che recita benissimo il ruolo di conclusione con una piacevole divagazione finale a metà tra un certo heavy rock e qualche ricordo psichedelico.
C’è solo da levigare qua e la e magari lasciarsi andare un po’ di più per raggiungere un livello di forma invidiabile, ma i quattro sono già “in movimento” e di certo troveranno la strada giusta.
Pubblicato da laga alle 20:31 |  

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